Acque di Mare, la barca negli itinerari di tre pittori

Sabato 24 novembre 2001 è stata inaugurata a Torino, presso il negozio di antiquariato di marina il capitano, via Alfieri 20, la mostra di pittura promossa da A.R.I.E., Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca, "Acque di Mare, la barca negli itinerari di tre pittori". Può sembrare sorprendente, ma sono molti i torinesi amanti dell'arte del navigare e che spesso privilegiano le barche d'epoca a quelle moderne. Per questo l'Associazione A.R.I.E., il cui impegno è quello di conservare e promuovere il patrimonio nautico e marinaresco italiano, ha proposto a il capitano di ampliare il rimando storico dei suoi arredi di bordo, attraverso la presentazione di una serie di acquerelli dedicati alle barche.

In questa impresa si sono cimentati tre artisti contemporanei di rilievo che hanno saputo dare, ognuno nel suo personalissimo stile, la propria interpretazione della barca, come strumento per la navigazione e come oggetto legato all'immaginario del viaggio: Paola Canè, Luca Ferron e Emanuela Tenti.

Paola Canè ricrea, nei suoi acquerelli, il sapore raro e squisito che pervade gli oggetti raccolti nel tempo da un attento collezionista. I suoi lavori sono stati paragonati a "fogli sfuggiti al catalogo di qualche raffinata Wunderkammer", poiché descrivono un'atmosfera domestica evocatrice di spazi sconfinati.

Luca Ferron, essenziale, dal tratto a dai colori definiti, concentra la sua attenzione sull'aspetto tecnico dell' imbarcazione, rappresentando l'eleganza del profilo, spesso sospeso nello spazio, senza alcun richiamo al mare.

Emanuela Tenti, figlia di un ufficiale di Marina, ha trascorso la sua vita tra Venezia e Genova, due delle storiche Repubbliche Marinare. Forse per questo dimostra una colta attenzione alle barche d'epoca, le cui rappresentazioni ricostruiscono, attraverso minuziosi dettagli, il contesto storico in cui sono calate. Il Presidente di A.R.I.E., Serena Galvani e Rossella Porzano titolare de 'Il Capitano' hanno intrattenuto, insieme ai tre artisti, il pubblico intervenuto parlando di questo magico e complesso universo che lega storia, cultura e tradizioni al mondo delle barche e al grande valore che esso rappresenta.

Brevi cenni sull'attività di A.R.I.E. e de il capitano

A.R.I.E., Associazione per il Recupero delle Imbarcazioni d'Epoca. Nasce alla fine del 1998 con la volontà di salvaguardare la cultura nautica e marinaresca italiana. Il suo impegno è rivolto al recupero delle imbarcazioni di valore storico attraverso vari filoni: editing specializzato, ricerche storiche, organizzazione di scuole di marineria e di vela su barche d'epoca, recupero di antichi mestieri e di antiche tecniche di restauro, formazione di giovani, organizzazione di eventi in mare (regate e raduni) e a terra (mostre di pittura e di fotografia legate alla cultura delle barche e a ciò che esse rappresentano come tradizione e storia). Tra i suoi progetti più ambiziosi: una legislazione per la salvaguardia delle barche di valore storico, presentata in Parlamento già dalla scorsa Legislatura.

Il capitano, negozio torinese specializzato in antiquariato di bordo, da trent'anni raccoglie per i suoi clienti pezzi provenienti dal disarmo dei leggendari transatlantici del '900: cassettoni e navy-chest delle cabine di prima classe; bauli e chaises longues da ponte; strumenti di navigazione e stoviglie in alpacca argentata , insignite del fregio della compagnia di navigazione di provenienza . Tra le curiosità proposte, il mobile lavandino dello Yatza, lo yacht dell'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe; un cestello per il pane in filigrana della turbonave Conte di Savoia, gemella del celebre Rex che nel 1932 valse all'Italia il "Nastro Azzurro" quale riconoscimento per la traversata più veloce da Genova a New York. Della turbonave Rex, il capitano conserva un'elegante portabottiglia-bicchiere da tenere sul comodino e un servizio da colazione in alpacca argentata.

Bologna, 29/10/2001

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