La terza giovinezza di "Jean Gab"
Tre sono i protagonisti di questa storia di mare: Jean Gabriel Daragnes, la sua barca e l'Associazione Delphis Mediterranean Dolphin Conservation.
La storia si svolge lungo la rotta che attraversa le acque predilette dalle creature più dolci e affascinanti dei mari, i delfini.
Ce ne saranno stati sicuramente di più nel 1930, lungo le coste della Francia, quando Daragnes fece costruire dal suo giovanissimo amico Andrè Mauric, il suo cutter, a cui diede il proprio nome, "Jean Gab".
Mauric progettò e realizzò l'imbarcazione presso i cantieri Grossi di Marsiglia con criteri innovativi studiandola con l'armo Marconi. La sua audacia e la sua bravura lo portarono a diventare in seguito il progettista del Pen Duick VI di Eric Tabarly, di France I per il Barone Bich, con il quale partecipò a ben tre edizioni di Coppa America (1970,1974,1977), e ancora di Calypso e Alcyone per Jacques Custeau.
Jean Gab navigò sulle coste francesi fino alla morte del suo armatore, avvenuta nel 1950.
Daragnes, che viveva a Parigi, fu da sempre un appassionato di mare. Nel 1933 divenne pittore ufficiale di Marina, ma anche editore e soprattutto illustratore di testi di grandi personalità che nel fermento di quel Novecento erano considerate ambigue.
Amico di Destouches, in arte Celine, oltre ad aver illustrato i menu dello storico paquebot 'Normandie', Daragnes illustrò un'edizione di Edgar Allan Poe tradotta da Baudelaire e "Femme" di Verlaine.
Pierre Mac Orlan ne scrisse addirittura un Elogio, lui, che con uno stile forse meno sobrio di Conrad, fece sognare e sospirare generazioni di marinai francesi.
Alla morte di Daragnes Jean Gab fu venduta e le fu cambiato nome. Ribattezzata Dune continuò a navigare in Atlantico, confermando la solidità intrinseca dei Cutter che rende queste imbarcazioni uniche per affrontare qualsiasi mare.
Sempre a Marsiglia nel 1999 fu rilevata dall'associazione Delphis MDC che ne ha curato il restauro e ripristinato lo storico nome.
Nel 2000 l'Atelier Polynautic Gruissan ad Aude, in Francia, ne eseguì un onorevole lavoro di restauro secondo i canoni dell'epoca, riportando allo splendore originale i pregiati legni del fasciame in quercia e mogano, le ordinate in quercia e olmo e il ponte in pino dell'Oregon.
Oggi il cutter naviga in Italia nello specchio di mare fra Ischia, Gaeta e Capo Miseno animata dalla salvaguardia per il delfino comune ad estremo rischio di estinzione, a dispetto del nome che porta.
Ne vive una piccola colonia proprio in queste acque e Jean Gab attrezzato per i rilevamenti acustici e visivi li segue, li conta e cerca di proteggerli.
L'Associazione Delphis cerca di dare loro una voce nelle sedi istituzionali perché l'area venga monitorata e perché vengano creati dei corridoi preferenziali per l'intenso traffico nautico che miete vittime superflue in una popolazione già così esigua.
L'Associazione Delphis, socia ARIE, invita tutti gli appassionati di vela e di natura a partecipare alle giornate o alle settimane organizzate per passare una vacanza assieme a ricercatori e biologi professionisti su Jean Gab .
E nel pieno della sua terza giovinezza non è detto che Jean Gab, prima o poi, non faccia di nuovo rotta verso il suo mare natale per incontrare le sorelle minori e rinverdire il ricordo di quegli Anni Trenta così pieni di potenzialità forse non tutte perdute...